La Puccia tarantina: dimmi quale mangi e ti dirò chi sei
La Puccia tarantina è un must per le gole della nostra città. Dimmi che tipo di puccia mangi e ti dirò chi sei.
La puccia tarantina, diciamolo, è il nirvana del palato, il non plus ultra delle papille gustative. Ce l’abbiamo solo noi, al Sud, nella profonda terronia. E ci dispiace per i polentoni che, anziché ingozzarsi con le prelibatezze con cui farciamo questa bomba calorica della cucina pugliese d’antan, si accontentano di cibi succinti con un appeal che rasenta lo zero.
Solo a parlarne mi viene l’acquolina in bocca, oltre che la pelle a buccia d’arancia. Ma questa è un’altra storia. D’altronde, resistere a 30 centimetri di bontà (condimento annesso) la vedo una cosa impossibile. Dimmi quale puccia mangi e ti dirò chi sei.
Il naturalista – Puccia con le verdure
È una contraddizione di genere. La puccia è sudicia, calorica, grassa. Che ci azzecca una montagna di verdure in un panino deputato geneticamente ad accogliere carne, carne come se piovesse. Ok, il senso di colpa ti assale e scansi uccelletti e patatine come la peste, però il tuo posto è in un orto. Non in una pucceria. Sei senza dubbio un Naturalista.
Il conservatore – Puccia wurstel e patatine
Ammettilo, ti piace vincere facile. La puccia con wurstel e patatine è per i tipi Conservatori, quelli che non amano rischiare. Insomma, gli habitué che, senza pretesa alcuna, hanno in testa solo questi due ingredienti. L’accoppiata è senza dubbio vincente e lo sarà nei secoli seculorum, ma oltre la patata c’è di più.
Il salutista – Puccia pomodoro e mozzarella
Ottima, la caprese. Per carità. Ma la puccia con pomodoro e mozzarella mi sa tanto di pizza Margherita rivisitata. Quando la nutrizionista ti suggerisce nel supercalifragilistichespiralidoso piano alimentare, cazzonesò, formaggi e verdure accompagnati da 50 grammi di pane, non intende “Vai al Santa Caterina e sfondati con 2 chili di puccia pomodoro e mozzarella.” Salutista? Lo stai facendo nel modo sbagliato.
Lo sgorrotto – Puccia Poldo
Rullo di tamburi, amici e amiche, per l’ormai nota Puccia Poldo: simbolo del fast food locale e puccia tarantina per eccellenza. Farcita con ogni ben di Dio – uccelletti, salumi, salsiccia, wurstel, patatine, insalata e pomodori (condimento base: nota per il Salutista), il tutto innaffiato da quantità industriali di ketchup e maionese – è una di quelle buone ragioni per digiunare una settimana intera.
Lo Sgorrotto lo sa, sa che per mangiare una puccia Poldo ha bisogno di tre cose: una settimana di preparazione intestinale, forza di volontà e il supporto di almeno 2 Raffo. A lui va la nostra totale ammirazione, oltre che una compressa di Maalox per digerire, si intende.
Credits photo: Luca Conti (img interna) – mangiarebuono.it (img in evidenza)
Mi spiace per tutti quelli che la Puccini la mangiano con le varianti moderne.
La Puccini va mangiata con : pomodoro, peperoni arrostiti e lampasciuni o, in alternativa cipolla rossa, condita con sale, pepe e olio d’oliva olearia secolare.
Buon appetito da un tarantino doc.
Scusate ma volevo scrivere Puccia, ovviamente.