Sull’orlo di una crisi di nervi: 5 strade di Taranto che ti fanno imprecare contro il traffico

Taranto e le strade ingolfate: un film visto e rivisto. Se poi ci si mettono le buche e l’inciviltà, diventa un horror a tutti gli effetti.

Non appena il tarantino mette piede in macchina è consapevole di due cose: non arriverà mai puntuale e le imprecazioni raggiungeranno livelli inimmaginabili. Della serie, “se qualcosa deve andare male lo farà”; tanto per citare quel burlone ‘ottimista’ di Murphy.

Ci sono, tuttavia, 5 strade a Taranto che infondono nel conducente una paura quasi ancestrale nel percorrerle per i motivi di cui sopra.

Via Medaglie D’Oro

Se ci appellassimo alla nostra fantasia, penseremmo che questa via una medaglia d’oro potrebbe vincerla davvero per il peggior ingolfamento di Taranto. Tra le scuole e gli uffici che pullulano lungo la strada, via Medaglie d’Oro è un agglomerato di imprecazioni, dita medie sollevate, clacson impazziti e bambini-stuntman che scivolano via dall’auto (impossibile la sosta) manco fossero tartarughe ninja alla riscossa.

Diversamente, d’altronde, non potrebbe essere: via Medaglie d’Oro è una delle direttive principali per il centro e raccoglie le auto disgraziate che vengono da via Campania, Lama, Talsano e delimortacciloro.

Via Bruno

Meglio conosciuta come la strada dell’Ospedale. Divisa in due dallo spartitraffico della bestemmia facile, via Bruno – direzione esaurimento nervoso  è un’altra delle strade più battute di Taranto. Stretta, a tratti soffocante per le sue dimensioni “striminzite”, è celebre per l’andamento lento e soporifero delle auto costantemente in coda.

Viale Magna Grecia

Viale Magna Grecia a Taranto

Viale Magna Grecia a Taranto

Chiamata così perché le auto se le “magna” per poi rigettarle in serpentoni semi-perenni. I semafori – ad ogni piè sospinto – completano il quadro della disperazione, che ogni giorno costringe centinaia di guidatori a richiamare all’ordine con espressioni poco edificanti gli Dei o chi per loro.

Viale Magna Grecia è senza dubbio la prova tangibile che esiste uno spirito avverso agli automobilisti che di mobile, nei momenti degli ingorghi conclamati, hanno solo la lingua pungente.

Corso Umberto

La strada principale nel centro di Taranto, puntualmente ingolfata. Cercare alternative per evitarla è un po’ come trovare l’ago nel pagliaio. Se non altro perché le direttive adiacenti sono solo scorciatoie fantasiose. Quindi, segno della croce e via. Nella speranza che anche il serbatoio dell’auto non impazzisca e in segno di ribellione non inizi a sputare, come un drago impazzito, benzina (più di quella che viene tristemente consumata durante il tragitto).

Gli ostacoli da evitare non si contano certo sulle dita di una mano: macchine in doppia fila, buche e avvallamenti ad ogni sospiro. Così, il viaggio del guidatore tarantino si trasforma in uno slalom infernale ai limiti della sopravvivenza.

Viale Liguria

Qui il caos è di casa, quasi ad ogni ora del giorno. Tra i parcheggi improbabili in doppia e tripla fila, le combinazioni chiare e concise di dittonghi (“oe, ae cumpà”), i cartelli snobbati e i pedoni che incautamente sfidano la sorte attraversando in obliquo la carreggiata sventolando le braccia (per stoppare le auto in corsa) in stile Jim Carrey in Una settimana da Dio, in viale Liguria vige l’anarchia.

Roba che Omero avrebbe trovato pane per i suoi denti se avesse voluto scrivere la seconda Odissea.

Ordinaria follia, penserai. Eppure non passa giorno in cui queste strade rischiano di mettere a dura prova il buon senso dell’automobilista tarantino. Il segreto? Armarsi di pazienza e magari… di una bicicletta.

 

Photo credits: Massimo Iori (img in evidenza) – Tarantino Vincenzo (img interna)

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.