Quando la mia amica Rosa (Portulano) mi ha parlato di South Agro e mi ha chiesto di raccontare la storia di questo progetto su Se Dico Taranto, non ho battuto ciglio. Per due motivi: conosco Rosa e conosco la sua passione quando sposa un’iniziativa e, di conseguenza, so il valore che ne deriva.

Per cui, orecchie ben aperte e occhi puntati su questo articolo. Anche perché ne verrà fuori persino un’idea regalo per Natale.

Lascia che ti spieghi meglio.

South Agro è una startup tarantina che vuole creare una nuova agricoltura partendo dal mare. Il suo co-founder, Valentino Russo, svela:

“Sono circa tre anni che lavoriamo ogni giorno per mettere a punto un sistema di coltivazione di alghe marine in mare aperto – in questo caso nel Mar Mediterraneo. L’obiettivo di questa missione è far in modo che le alghe ripuliscano i mari, assorbano anidride carbonica e creino nuovi prodotti biotecnologici  per nutrire e difendere le piante, riducendo l’utilizzo di sostanze chimiche.”

Capisci bene che questo progetto ha una valenza simbolica, considerato che prende vita in una città come Taranto, nota per i suoi casi di inquinamento e tumore, e che potrebbe generare così una nuova opportunità mettendo in relazione la tradizione marinara tarantina con la tecnologia e la scienza.

Per completare il progetto è stata avviata una campagna di crowdfunding: AGRICOLTORI DAL MARE ALLA TERRA

👉https://it.ulule.com/coltivare-alghe/ che dà la possibilità di fare anche una piccola donazione in cambio di alcuni regali.

A cosa serviranno i fondi?

I fondi raccolti serviranno principalmente per finanziare l’ultima fase di ricerca che permetterà a Valentino, Michelangelo e Ilaria di chiudere il cerchio e in particolare, con la somma raccolta vorrebbero:

1) Raccogliere e quantificare i dati relativi alla qualità dell’acqua nei pressi dell’impianto di piscicoltura che ospita il loro esclusivo impianto pilota di coltivazione di alghe e in particolare acquistare diversi reagenti per il laboratorio chimico.

2) Effettuare ulteriori test su nuove specie vegetali e quantificare gli effetti sulle proprietà nutrizionali dei loro prodotti tramite l’ausilio di uno strumento in grado di fornire informazione che attualmente sono difficili da raggiungere.

3) La ricerca costa! E la sua validazione avviene tramite la partecipazione a congressi e la scrittura di articoli su riviste peer-review. South Agro è una piccola startup e non possede le risorse finanziare per queste operazioni. Grazie al tuo aiuto una parte dei risultati di questi ragazzi potrebbero aiutare altre persone a trovare nuove soluzioni alle sfide che ci aspettano nei prossimi anni.

Se sei curioso si saperne di più, ti invito a visitare la pagina Facebook di South Agro