4 mode assurde che hanno attraversato Taranto

Vi ricordate le tute Legea e le Nike silver? Bene, sono solo alcune delle mode che hanno attraversato Taranto. Ne abbiamo raccolte 4.

Come al solito, prima d’iniziare la stesura di un articolo, vi diciamo due cazzate disclaimer: non stiamo affermando che certi atteggiamenti o robbbe -vestiti- siano da schizzo diarroico, ma è vero che Taranto è la città delle mode improvvise che si diffondono come l’Ebola. Ecco, magari le cinte di Playboy piacevano solo ad un capannello di ragazzi e poi, per emulazione più che per gusti personali, mezza Taranto ha comprato la suddetta cinta.

Per scrivere questo pezzo abbiamo chiesto la consulenza di un… idiota? Genio incompreso? Pupazzo Disney? Forse la terza, forse la prima, per noi è solo Alessio Celino, un tizio con sessantanove tatuaggi e la faccia simile a quella di Ricky Alvarez.
Taranto dunque è caratterizzata da queste mode tanto passeggere quanto endemiche, e fidatevi di me, vi riconoscerete di brutto in certi stralci del pezzo.

1) LE TUTE LEGEA

Le tue Legea

Le tue Legea

Io le mettevo con una frequenza impressionante. Cioè, oh, erano oscene. Strette, tessuto che bastava una scintilla e andavi al rogo meglio delle streghe ai tempi della santa inquisizione. Una scritta abnorme “L-E-G-E-A”. Eppure una volta abituato alla claustrofobia inamidata della tuta, per fartela togliere e lavarla tua madre ti minacciava o di non cucinarti la parmigiana, o di bruciarti il materiale del Taranto.
Dai, su, lo so che ce l’avevate tutti quella cazzo di tutina attillata!

2) LA “NUOVA PARLATA”

Questo punto è una trivela di Celino il divo. Devo dire d’essermene accorto pure io battendo gli sterrati di facebook e compagnia bella, ma non credevo che il fenomeno avesse proporzioni tanto grasse e grosse. Mo’ in pratica il 95 percento degli under 30 tarantini postano foto tamarre con hashtag #FRÌÌÌÌÌÌ #SHOPPINGECOSE #CAZZOINBOCCATIME, dimostrando come il copia e incolla umano consumistico ci stia fottendo lentamente. Non c’è bisogno di un’analisi fenomenologica:
ARREPIGGHIATEV’!

3) NIKE SILVER/GOLD/BRONZE

Le Nike silver incriminate

Le Nike silver incriminate

Aaaah, qui tocchiamo un livello di altitudine grezzo e ignorante che ci vorrebbe una vita per parlarne a dovere. Non so che dirvi. Erano scarpette costose e brillanti psicoattive come un diadema zarista. Non so che dirvi. Ci giocavo a calcio perché di punta uscivano delle sbordate clamorose. Non so che dirvi. Mi si blocca il cervello a pensare che le indossavo, ecco spiegate le ripetizioni. E niente, oggi stanno tornando di moda e vorrei estirparmi il fegato con una canna da pesca perché con quelle ai piedi sembriamo dei gangsta rappers denutriti. PACE.

4) IL RAP

Direte voi: è una faccenda di massificazione su scala nazionale, zio, mica puoi scriverci qualcosa su Taranto.
E invece sì, ci scrivo, perché non si tratta dei dodicenni tabula rasa nella cognizione musicale, che ascoltando Salmo ed Ensi diventano degli amanti dell’hip hop e delle sue arti. Ci sta tutto, questo. Nuove leve. Il problema sono quei ventenni che ti prendevano per il culo quando giravi coi Karl Kani e le DC Shoes facendoti il verso, e adesso guardate un po’ gli scimpanzé: ascoltano pagliacci del rap – Killa&Fedez – e fanno i paraculi coi cappellini New Era e le canotte dei Boston Celtics e dei Lakers. Dovrebbero volare manate sui denti, altro che. Teste di minchia!

Ne avremmo da raccontare, ancora. I mantelli neri modello dissennatore – Celino DOCET -, le magliette della Jonk, piccole quattordicenni che si credono figliocce di John Lennon con occhialini a culo di bottiglia birra in mano e nemmeno sanno cosa sia Woodstock

Dai, scatenatevi e scannatevi fratelli e sorelle di Se Dico Taranto, diteci quali sono per voi le #modebalorde che hanno scorrazzato impavide per la nostra Taranto.

RINGRAZIAMENTI

Alessio Celino. Seguitelo sul profilo Instagram!

Photo credits: Nonciclopedia (img in evidenza) – www.ebay.it (img tuta Legea) – www.ildeboscio.com (img Nike)

 

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