Che fine hanno fatto i campetti del Magna Grecia a Taranto?
Sono passato dai campetti del Magna Grecia qualche giorno fa. Una desolazione. Tant’è che mi sono chiesto: Magna o Parva Grecia?
Questa è una storia che ha poco di straordinario. O meglio: a Helsinki, a Memphis o nella Greater London sarebbe stato l’opposto, i giornali avrebbero picchiato duro; comitati spontanei sarebbero sorti e forse la situazione avrebbe potuto sbloccarsi in un arco di tempo ragionevole.
Noi invece ci troviamo a Taranto e dobbiamo fare i conti con una struttura polisportiva, il Magna Grecia, che è stata sventrata e ripulita, come si fa con le carcasse del maiale di cui non si butta via niente. Al Magna Grecia è legata un’inchiesta giudiziaria pesante che ha portato ad una cinquantina d’arresti per associazione a delinquere, tra cui figurano l’imprenditore Mattia Pomes e diversi prestanome cesellati nella famiglia criminale tarantina dei D’Oronzo.
Ora, questo NON è un articolo di approfondimento, perché online si può reperire qualsiasi informazione immaginabile sul “caso Magna Grecia”: intercettazioni, numeri, soldi mai versati all’erario comunale, collegamenti tra i capobastone malavitosi, differenze tra società sportive dilettantistiche e società a responsabilità limitata… quello che volete, c’è pure il tre per due sui pentiti e alla cassa, se avete la carta nectar, potrete ottenere un 10 percento di decurtazione sul saldo definitivo.
Fatto sta che il Magna Grecia è chiuso da due anni e si vede. All’apparenza appare in buono stato, poi ci butti un occhio e vedi che c’è appena passata una congrega di scalpatori professionisti che hanno trafugato anche le porte dei bagni.
Noi abbiamo provato a scardinare le difese comunali del Magna Grecia, e cioè due cristi dell’Amiu che stavano seduti a guardare il nulla, ma purtroppo non ci hanno permesso di scattare foto né di fare un giro nella struttura. Abbiamo parlato un po’ con uno di loro e ci ha detto che loro stanno lì per impedire che dei senzatetto o sfrattati occupino le sale vuote. Eh sì, vuote, la palestra del Magna Grecia è stata inghiottita da un buco nero, nemmeno gli infissi hanno lasciato. Mancava giusto il parquet da asportare e poi potevamo parlare di demolizione, non di furto.
“In teoria – ci dice uno dei custodi – c’è un bando comunale a quattromil’e cinquecent’euro al mese d’affitto, ma io penso che sia troppo per lo stato in cui versa la struttura, quindi mo’ aspettiamo che si faccia avanti qualcuno… o che abbassino le pretese. Uno a quattromil’e cinque lo prende se almeno stanno le finestre e non deve mettere a posto niente…”
Un’altra alternativa è venuta a mancare a Taranto, perché il Magna Grecia, nonostante la discutibile proprietà, era comunque e soprattutto un punto aggregativo in una città dove, a parte bar e pub e ristoranti – e le Officine, almeno loro! – non c’è un cazzo da fare.
E amen, aspettiamo novità.
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