Tarantini al Nord: un valido vademecum

Il Nord non è per terroni. A meno che tu non abbia un valido vademecum per avventurarti al di là dei confini meridionali.

Ho vissuto a Firenze dieci lunghi anni e, come tanti altri conterranei, ho abbandonato la mia città per studiare fuori. Ecco qualche consiglio per tutti quegli studenti fuori sede che mettono piede per la prima volta al Nord. Perché, lo ammetto, le abitudini per un meridionale anche solo dopo i confini napoletani, cambiano decisamente.

Affitti da sultano del Brunei

Dimentica gli affitti a cui sei abituato quaggiù. Da Roma, passando per Firenze e arrivando a Milano (e oltre), i prezzi sono tutt’altro che generosi. La stanza in cui ho vissuto a Firenze costava quanto l’intero appartamento dei miei genitori. Arredamento incluso.

Il ticket non è una tantum

Va detto che il controllore sui mezzi pubblici tarantini rappresenta una figura astratta, quasi mitologica. Colpa – va da sé – del sistema di trasporto urbano che non garantisce un servizio umanamente accettabile. A Firenze o Milano, ad esempio, il controllore c’è e si vede. Più spesso di quanto pensi. Perché, no, la corsa in autobus non è un omaggio dell’amministrazione comunale per il tuo arrivo in città.

19.30, l’ora X

tarantini al nord

L’incubo dell’ora X

Non nascondo che qualche bestemmione l’ho tirato quando, al mio arrivo a Firenze, mi sono ritrovata per la prima volta di fronte a saracinesche serrate – udite udite – alle 19,30. Orario ricorrente nelle città settentrionali che corrisponde – su per giù – anche all’inizio dell’aperitivo o della cena. Un’eresia, invece, per un tarantino abituato a mettersi a tavola alle 21, se non più tardi. Ma “mangiare come le galline” diventa un imperativo e, dopo qualche iniziale stortura di naso, scommetto che non avrai troppa difficoltà a fare tua questa abitudine.

I compleanni alla ‘romana’

Apro un capitolo a parte sui compleanni: al Sud quasi un’istituzione, al Nord un modo come un altro per trascorrere una serata in compagnia. E se da noi usanza vuole che si offra la cena agli invitati, al Nord ognuno paga per sé. Vedo già qualche tarantino sgranare gli occhi ma, come si suol dire, paese che vai usanza che trovi. Un consiglio per i tarantini al Nord che vogliono festeggiare senza spendere una fortuna? Bottiglina di prosecco e via, a sbronzarvi allegramente in piazza.

I pacchi della mamma

Sappi che, se i tuoi coinquilini sono settentrionali e non hanno nemmeno per sbaglio origini “terrone”, ti guarderanno con sospetto non appena il postino suonerà alla tua porta per consegnarti il canonico e tanto atteso “pacco del mese”. Armati di pazienza ed elargisci virtute e canoscenza sui barattoli sottovuoto, le generose stecche di parmigiano, i salumi e le leccornie rigorosamente made in Sud, che tua madre avrà provveduto ad inviarti affranta dall’idea che tu stia morendo di fame. Vedrai che, dopo un iniziale stupore, i conviventi ringrazieranno e chiederanno pure la spartizione dei beni.

Il Tevere, l’Arno e l’Olona non sono lo Ionio

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Colpi di testa vietati

L’estate è senza dubbio la stagione più ardua per un meridionale che, dopo essere stato abituato una vita a mettere le chiappe a mollo nelle “chiare, fresche et dolci acque” salentine a partire dal mese di maggio, si ritrova ad ‘ammirare’, che ne so, i colli romani, toscani e la pianura padana. Magari con i libri sul groppone in vista degli ultimi esami. La vita universitaria è anche questo ma ricorda, l’Arno, il Tevere e l’Olona non sono lo Ionio. Bagno vietato: è da dirlo? Perciò, miei cari tarantini al Nord, evitate colpi di testa. E di sole!

Photo credits: nonciclopedia.wikia.com (immagine in evidenza), myrome.org (1° immagine interna), www.abtevere.it (2° immagine interna)

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