Com’è Taranto vista con gli occhi di una straniera?
Martina è di Prato (Toscana) e qualche giorno fa è stata a Taranto. Gli occhi con i quali ha visto la città sono diversi da quelli di un tarantino, non c’è dubbio. Quello che è emerso è un racconto fatto di parole e immagini incredibili che ti mostriamo.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente le parole e le fotografie di Martina Melchionno, giovane fotografa innamorata dei dettagli. E delle cose belle, ma anche intricate e paradossali. Come Taranto, per l’appunto.
Quattro giorni a Taranto, bellissimi, troppi pochi però per viverla e conoscerla a fondo.
Tutti mi dicevano che non era la città della Puglia più bella da vedere, pochi turisti, poche attrazioni, niente di speciale, e poi lei a rovinare tutto: l’Ilva.
E’ vero, ammetto che vista da vicino è davvero enorme, un mostro d’acciaio che la sera invade il cielo di nubi tossiche… ma l’Ilva non è Taranto, o almeno, non merita di essere associata solo a quello.
Taranto sono le meravigliose palme che la circondano e che a me – che vengo dalla lontana Toscana – mi hanno fatta sentire come se fossi approdata in una città tropicale.
Taranto sono i tanti palazzi, altissimi, colorati, così diversi dalle abitazioni a cui sono abituata.
Taranto è l’insolito Ponte Girevole e il Castello accanto, entrambi bagnati e circondati da un’acqua bella ed invidiabile, nonostante la posizione.
Taranto sono i panzerotti ed il cacioricotta, la brioche a colazione, le friselle al barettino sulla spiaggia, tutto a prezzi equivalenti ad un caffè là dove io vivo.
Per non parlare poi della parte vecchia, una chicca. Ho sempre adorato l’autenticità di certe parti delle città, dove puoi imbatterti in vecchie insegne, tipi insoliti che sopravvivono grazie a professioni ormai scomparse e che, davanti alla tua macchina fotografica da turista, non esitano a raccontarti la loro vita.
Dialetto incomprensibile ma per me molto divertente, che mi ha incuriosita al punto da cercare di capirne qualcosa. A Taranto vecchia le persone sembrano sospese nel tempo, come fossero rimaste ai tempi di pesca e processione, lontane da smartphone e selfie.
Particolari dipinti addobbano i muri, bar e piccole botteghe caratteristiche, vicoli in pietra, ed un bellissimo inaspettato Duomo che non ha niente da invidiare alle altre città, ma che trovo invaso da automobili. Mai vista una piazza così centrale e strategica dove si parcheggia.
Ho visto anche un gran bel parco dove si può correre e stare nella natura: si chiama Cimino, ed è un peccato vederlo così poco valorizzato e lasciato a sé stesso.
Ed infine il mare cristallino come mi aspettavo, accogliente anche a metà settembre, che ti fa provare una certa invidia per questi lontani cittadini del sud.
Tutto bello e con un gran potenziale, che meriterebbe più amore.
In quattro giorni i miei occhi stranieri non possono giudicare un’intera città, non possono capire le questioni che la sovrastano, e sicuramente ogni mio parere sarebbe superficiale. Però penso che sia davvero un peccato vedere tante parti della città dominate dall’anarchia, lasciate andare, trasandate.
Ho visto decine di città prese d’assalto da turisti ma che, a mio avviso, non avevano nulla di interessante se non qualche ristorante e locale. Taranto, invece, ha una cultura e una storia che ti travolgono non appena metti piede nei vicoli della parte vecchia. Un’emozione che non può essere seppellita dal menefreghismo e dalla latitanza delle istituzioni.
Viva Taranto, il suo mare e i suoi più di 2000 anni di storia; abbasso il degrado, l’ignoranza e la corruzione che la affliggono da troppo tempo.
Foto un po’ “banali”, e nel complesso articolo/operazione un po’ vuota, pochi contenuti e scarsa qualità
Perché non ce lo scrivi tu un articolo Antonio? 😉
Magari ci fossero più persone come Martina fra i tarantini, forse la città avrebbe maggior fortuna e si leggerebbero meno commenti insulsi e fuori luogo come questo.
le foto stanno solo per far capire a cosa si riferiva (si potevano pure non metterle sarebbe stato uguale avendo riportato una cosa detta e non essendo un articolo vero e proprio)
Come detto prima è un articolo che non è un articolo
Elio questo è un diario di rete, non un giornale. Quello che leggi è un post e il fatto che non sia o non appaia un articolo lascia il tempo che trova.
Grazie Martina,
a nome di un tarantino che fortuna/sfortuna ha entrambi le visioni della mia Città (da cittadino e turista).
Penso che tu abbia colto il senso di Taranto e cito l’ultima tua frase per correggere l’ultima parola:
“Un’emozione che non può essere seppellita dal menefreghismo e dalla latitanza delle istituzioni.” e sostituirei “istituzioni” con cittadini!!!
4 soli giorni per cogliere il nocciolo del problema . Bisognerebbe scriverlo nella testa e nei cuore di tutti noi tarantini. TARANTO MERITA PIU’ AMORE.